Il riscaldamento a pavimento detto anche a pannelli radianti, prevede la propagazione del calore per irraggiamento, che permette di ottenere la temperatura desiderata con minore consumo energetico e non solo. E’ una tecnologia che consente un grande risparmio energetico in quanto funziona con temperature di mandata molto basse rispetto ai tradizionali impianti.
Può essere abbinato a impianti con energie rinnovabili tipo:
pompe di calore, impianti solari, generatori a biomassa e sistemi per il trattamento aria.
Combinando queste tecnologie si migliora la classe energetica dell’edificio e si riducono i costi.

Come funziona?

Il riscaldamento a pavimento trasmette calore o fresco secondo il principio dell’irraggiamento e non per convenzione. L’impianto è costituito da speciali tubi installati sotto al pavimento all’interno dei quali passa acqua riscaldata o raffreddata a seconda dell’esigenza.

Composizione del riscaldamento a pavimento

Partendo dal basso verso l’alto avremo una struttura di circa 10 cm composta da:

  • Solaio, la base strutturale
  • Pannello isolante, in polistirolo o sughero
  • Tubi dell’acqua, spesso in rame, disposti a chiocciola o a zig zag. L’acqua calda può arrivare tramite caldaia
  • pellet, tradizionale o a condensazione
  • oppure tramite pannelli solari
  • Massetto, il vero conduttore di calore, spesso in calcestruzzo. Più è sottile, meglio si propaga il calore.
  • Pavimento: ok per tutti i materiali. Per il legno: meglio il parquet flottante.
Vantaggi e svantaggi del riscaldamento a pavimento

Il pavimento radiante ha come vantaggio maggiore quello della minima dispersione termica e di un riscaldamento costante su tutta la superficie dell’ambiente riscaldato, mentre lo svantaggio principale è il maggiore costo di costruzione della pavimentazione.

 

Alcune nostre realizzazioni

 

 

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